giovedì 10 gennaio 2019

PELOPONNESO, CANNE E CALAMARI

Ecco il resoconto di 10 giorni passati in Grecia, per arrampicare ma non solo. Siamo io e Linda con una piccola macchina che ci porterà per più di 1000 km attraverso le dita che scendono nel mar Egeo.
Si parte da Atene, assaggiata, più che vista, con una rapida incursione in metropolitana. Illuso di vedere l'acropoli con la luce del tramonto arriviamo che è già buio...opere architettoniche della Grecia classica e moderne che si mescolano, lo stadio delle olimpiadi e la quantità di gente a digiuno...da sport. La salutiamo col sapore di feta, pita e souvlaki e il cambio della guardia in piazza Sintagma.
Nafplio, Napoli di Romania, prima capitale della Grecia. Si arrampica a pochi passi dal mare sotto la fortezza veneziana che illuminata di notte sembra una nave spaziale. Per cena insalata greca e calamaro, il primo di una lunga serie.
Leonidio, sembra essere diventato in poco tempo un must, o forse una moda visto che in alcune falesie si fa la coda per arrampicare sulle belle canne. I mandarini sono maturi ed è una festa quando si passa sotto un albero carico!
Kiparissi, poco distante in linea d'aria, molto di più se ci si vuole andare in macchina. Arriviamo qui come al solito di notte...e col serbatoio quasi vuoto. Il primo distributore è a 50 km...
Monemvasia è una città fortificata, costruita su una rocca nel mare collegata da una stretta lingua di terra. Da qui fin quasi a capo Maleas, estremo sud, luoghi aridi, pietrosi, di burrasche, sirene e pescatori. Mangiamo polipo, il migliore.
Kalamata, la terra degli ulivi, passando da Sparta, la raggiungiamo attraverso una gola e boschi di conifere a 1500 metri. Si mangia carne, agnello e maiale, questa volta la scegliamo direttamente dalle padelle del cuoco.
Navarino e la spiaggia a forma di omega, surreale, perfetta, acqua turchese e fondale basso, è un richiamo fortissimo per entrarci.
Corinto. Attraversiamo il canale artificiale alle prime luci dell'alba, salutando così la (pen)isola del Peloponneso.

Here is the report of 10 days spent in Greece, to climb but not only. It's me and Linda with a small car that will take us for more than 1000 km through the fingers that descend into the Aegean Sea.
It starts from Athens, tasted, more than seen, with a fast raid on the subway. Classical and modern buildings are mixed, the stadium of the Olympics and the quantity of people who doesn't do any sport. We leave the city with the taste of feta, pita and souvlaki and the changing of the guard in Sintagma square.
Nafplio, Napoli di romania, first Greece capital. We climb close to the sea under the Venetian fortress that lights up at night like a spaceship. For dinner Greek salad and squid, the first of a long series.
Leonidio, seems to have quickly become a must, or perhaps a fashion, as in some cliffs you queue up to climb on the beautiful tufas!
Kiparissi, not far from the air line, much more if you want to go by car. We arrive here as usual at night ... and with the tank almost empty. The first gasoline station is 50 km far...
Monemvasia is a fortified city, built on a rock in the sea connected by a narrow strip of land. From here almost to capo Malea, extreme south, dry places, land of storms, sirens and fishermen. We eat octopus, the best.
Kalamata, the land of olive trees, passing through Sparta, we reach it through a gorge and conifer woods at 1500 meters. We eat meat, which the Greeks prefer, lamb and pork, this time we choose it directly from the restaurant pan.
Navarino and the beach with the shape of omega, surreal, perfect, blue and low water is a call.
Corinth. We cross the artificial canal at the first light of the day, saying goodbye to the island of Peloponnese.

















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