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mercoledì 20 gennaio 2016

CLIMA PAZZERELLO E CHIACCHIERE SCONTATE

Giornate calde, neve inesistente, alta pressione che sembra non passare mai, questo l'inizio di una stagione che non vuole imbiancarsi. Che fare? Viviamola così, senza esserne angosciati!
Solo ora con una piccola nevicata in alto e un freddo gelido è inverno...Ma quante ne abbiamo sentite riguardo al meteo a al clima? Ahahahah! Quanti discorsi scontati e catastrofici... Chi ne ha approfittato di tutto ciò avrà il ricordo di un inverno speciale che non era inverno, forse il primo di tanti, forse l'unico di una vita.
Le pareti nord con avvicinamenti così veloci, le vie normali più battute che in estate, i sentieri più polverosi di agosto, e inversione termica.





venerdì 20 novembre 2015

NEW ZEALAND 2015 - SOUTH

Il mio viaggio a testa in giù si è concluso con molto entusiasmo, dopo esser volato all'isola del sud ho scalato qua e la per le Alpi Neozelandesi oltre ad aver passato molto tempo con amici da tutto il mondo. l'essenza del mio viaggio è stata partire da solo, senza una mia macchina, solo con qualche obiettivo nel cuore ma nessun piano. La mia strategia era molto flessibile ed ogni giorno ero costretto ad aggiustare i dettagli della logistica. Tutto ciò è stata una mia scelta, quella di rinunciare alla massima efficienza, di dover dedicare molto più tempo per ogni spostamento e di dovermi adattare alla situazione, la ricompensa però sapevo essere molto grande: la possibilità di conoscere un sacco di persone, la necessità di dover dare del mio meglio per poter arrivare dove volevo.
La prima avventura è stata 4 giorni da solo ad Arthur Pass, ho camminato per ore, ho guadato molti fiumi, ho scalato dovendo fare i conti con il pericolo valanghe e il brutto tempo, il tutto senza vedere nessuno e senza campo per il telefono: questo è l'alpinismo puro la. Lunghi avvicinamenti spesso senza ponti e sentieri, meteo imprevedibile, e luoghi lontani da tutto. Ho accettato spesso dei rischi, sapendo che avrei potuto pagare caro una scelta sbagliata. Il successo di una scalata qui è dato dall'intelligenza, l'abilità di prendere decisioni, le scelte logistiche e lo spirito di adattamento. 
Dopo una tappa ai boulder di Castle Hill sono andato a Wanaka dove ho fatto base per tutte le altre scalate. Quella che mi ha dato più emozioni è stato il mt Hicks, un luogo cosi remoto, due giorni assolutamente pesanti mentalmente per arrivare al rifugio tra crepacci, seracchi e valanghe tutto attorno e maltempo. Un giorno poi lunghissimo per la parete in solitaria ed il rientro col mio amico Johan che mi aspettava al rifugio.
Ho arrampicato con amici di 4 continenti e 6 diverse nazionalità!
Sicuramente avrei potuto vedere più cose se avessi avuto un'organizzazione diversa ma sono convinto di aver portato a casa un'esperienza vera, di aver vissuto in modo profondo i luoghi in cui son stato, senza badare alle tappe di Lonely Planet ma apprezzando luoghi più selvaggi!









venerdì 15 maggio 2015

MATTERHORN NORDWAND

150 anni fa per la prima volta è stata calpestata la sua cima...
La parete nord era un desiderio che avevo da tempo...
Sono con Patrick, per la prima volta ci leghiamo assieme. La traccia scompare e riappare, non è evidente ma saliamo giusti. Non c'è molta neve, solo uno straterello di ghiaccio che copre le rocce di qualche centimetro. Arrivati in cima siamo soli, con un vento che ti porta via. Siamo a metà...scendiamo.
20 giorni fa Dani Arnold ha impiegato 1:46, incredibile! Ora è qui a fare delle riprese dall'elicottero, ieri invece filmava una base jumper che dalla cima si è buttata con la tuta alare, sembrava un parco giochi.






venerdì 24 aprile 2015

EIGER NORDWAND

Dopo tre tentativi falliti rieccomi qui a Grindelwald con Ermanno per scalare l'Eiger. Questa parete mette sempre soggezione, dal vivo impressiona più delle foto e la storia ne aumenta il fascino...
Il trenino, costruito prima della I guerra mondiale che sale entrando nella montagna, e gli alberghi della Kleine Scheidegg mi fanno fare un salto indietro nel tempo.
Adesso abbiamo picozze e ramponi affilati, materiali sofisticati, un'altra storia, la stessa montagna.
Non è più una scalata "difficile" ma resta una scalata "impegnativa", una parete da cogliere al momento giusto.




domenica 30 novembre 2014

PATAGONIA 2014

La mia prima esperienza lontano da casa per due mesi, la prima al di là dell'oceano, la prima in Patagonia.
Il progetto iniziale era concludere la via sulla parete ovest della Torre Egger iniziata dai miei compagni Ermanno Tomas e Francesco, ma le condizioni della parete ci hanno impauriti. Dopo aver portato tutto il materiale alla base della parete l'obiettivo è svanito, lasciando il posto alla nostra fantasia...
Il sogno di ogni scalatore ci guardava ogni giorno, il Cerro Torre era proprio sopra la nostra casetta scavata nella neve, in tre fredde giornate siamo saliti per la via dei Ragni senza troppa fatica. Siamo la prima cordata di questa stagione. Non mi rendo conto di cos'abbiamo fatto...
Un'altra montagna ci guardava ogni giorno, una parete inviolata, il Domo Blanco. Vorrei salire per la via più facile e sicura dai seracchi, la linea è evidente, la difficoltà no. Impieghiamo due giorni.
A El Chalten non è ancora iniziata la stagione turistica e la montagna è silenziosa, in tutto passeremo circa 30 notti fuori, senza mai vedere una persona.
Altre due salite alla Aguja S. Exupery e Rafael dopodiché siamo costretti dal malo tiempo a stare in paese. Si rivela per me una fortuna, imparare un po' di spagnolo conoscere altre persone, tomar mate y comer asado!
Solo vivere qui e andare in montagna qui si può capire cosa sia la Patagonia, quell'amore che i viaggiatori raccontano, quel richiamo che non scomparirà mai, quel vento che soffia emozioni.