martedì 30 giugno 2015

TRINACRIA

Una settimana in Sicilia mi serve per stemprare le ossa prima di partire per l'inverno australe, all'ultimo momento decido e parto.
Sono stato con Martino i primi tre giorni, nel tempo che ho passato con lui mi son trovato in sintonia e ho passato bene il mio tempo, tra aziende agricole e spiagge, riuscendo anche a scalare il canto del gallo da solo.
Il tour partito da Palermo è arrivato a Catania passando per Menfi e il Ragusano, qui ho trovato Marco finalmente, che mi ha ospitato e mi ha fatto conoscere degli amici. Con loro ho avuto la possibilità di arrivare in cima all'Etna ed arrampicare vicino a Siracusa ad Arena.
L'ultima sera l'abbiamo passata tutti assieme a Taormina mangiando pesce.
La prima volta in questa terra, ne resto affascinato per la bontà della terra, della gente, del cibo, senza parlare del mare e della roccia.



sabato 30 maggio 2015

LA VIA DEL GUERRIERO

L'anno scorso in aprile sono stato al Limarò per ripetere la via del guerriero, la prima via dell'anno, e visto lo scarso allenamento, non ero per niente sicuro di farcela, ma eravamo in tre per salire 10 tiri. Ci siamo divertiti molto e la via ci è piaciuta di nuovo.
La avevamo aperta l'anno prima io e Francesco, un tiro per ciascuno per tre giorni di scalata. Dalla sponda del fiume avevamo osservato bene dove passare, per salire solo con i chiodi e a costo di un giro un po' strano ce l'avevamo fatta. Il tiro più difficile toccava a me e non riuscivo a muovermi dalla sosta, solo con una spinta ero riuscito a prendere un piccolo rovescio, stabilizzarmi, mettere un piccolo friend e un chiodo in su. Da qui però non mi muovevo ancora...dopo tre voli con un cliff ero tornato ed era partito il Francesco che con un cliff diverso aveva tenuto al secondo tentativo.
Il terzo giorno la sorpresa era il fiume grosso, tanto grosso che lo avevamo attraversato con una corda, sapendo che non saremmo riusciti a tornare...Dovevamo uscire dall'alto! Un caldo torrido e tre litri di acqua erano finiti in fretta. Eravamo tornati per il sentiero di san Vili facendo autostop da Ranzo.
Eravamo in pieni corsi guida e il guerriero era un nostro istruttore che in quel periodo era rimasto sotto una valanga. Eravamo molto scossi per questo.
Ogni tanto passo dalla gola del Limarò con i clienti per fare canyon e guardo sempre su, incredibili le soste nelle grandi nicchie scavate dall'acqua.





giovedì 21 maggio 2015

PRESANELLA - PARETE EST

Era il 28 settembre 2013. Io e Mattia siamo partiti a piedi per scalare la parete est della Presanella. Senza nessuna relazione volevamo ripetere la via classica di Detassis, arrivati sotto la parete ci siamo accorti essere molto grande e articolata con molti diedri.
Senza pensarci molto abbiamo attaccato quello che ci piaceva di più senza sapere cosa avremo trovato.
Salendo con gli scarponi abbiamo trovato alcune soste con degli spit fino alla base di un diedro più difficile, qui c'è un chiodo e poi più nulla. Siamo proseguiti con le scarpette e con qualche difficoltà fino al suo termine, per 4 tiri brevi senza segni di passaggio. Da questo punto abbiamo attraversato a destra per poi salire dritti. Siamo arrivati sulla cresta un centinaio di metri sotto la cima.
Gli spit risalgono ad un tentativo dei nostri amici Marco e Andrea che quel giorno hanno schivato una frana e sono scesi. Non sappiamo ancora se sia una via nuova nella parte alta, non abbiamo lasciato nemmeno noi tracce del nostro passaggio.




venerdì 15 maggio 2015

MATTERHORN NORDWAND

150 anni fa per la prima volta è stata calpestata la sua cima...
La parete nord era un desiderio che avevo da tempo...
Sono con Patrick, per la prima volta ci leghiamo assieme. La traccia scompare e riappare, non è evidente ma saliamo giusti. Non c'è molta neve, solo uno straterello di ghiaccio che copre le rocce di qualche centimetro. Arrivati in cima siamo soli, con un vento che ti porta via. Siamo a metà...scendiamo.
20 giorni fa Dani Arnold ha impiegato 1:46, incredibile! Ora è qui a fare delle riprese dall'elicottero, ieri invece filmava una base jumper che dalla cima si è buttata con la tuta alare, sembrava un parco giochi.






venerdì 24 aprile 2015

EIGER NORDWAND

Dopo tre tentativi falliti rieccomi qui a Grindelwald con Ermanno per scalare l'Eiger. Questa parete mette sempre soggezione, dal vivo impressiona più delle foto e la storia ne aumenta il fascino...
Il trenino, costruito prima della I guerra mondiale che sale entrando nella montagna, e gli alberghi della Kleine Scheidegg mi fanno fare un salto indietro nel tempo.
Adesso abbiamo picozze e ramponi affilati, materiali sofisticati, un'altra storia, la stessa montagna.
Non è più una scalata "difficile" ma resta una scalata "impegnativa", una parete da cogliere al momento giusto.




domenica 30 novembre 2014

PATAGONIA 2014

La mia prima esperienza lontano da casa per due mesi, la prima al di là dell'oceano, la prima in Patagonia.
Il progetto iniziale era concludere la via sulla parete ovest della Torre Egger iniziata dai miei compagni Ermanno Tomas e Francesco, ma le condizioni della parete ci hanno impauriti. Dopo aver portato tutto il materiale alla base della parete l'obiettivo è svanito, lasciando il posto alla nostra fantasia...
Il sogno di ogni scalatore ci guardava ogni giorno, il Cerro Torre era proprio sopra la nostra casetta scavata nella neve, in tre fredde giornate siamo saliti per la via dei Ragni senza troppa fatica. Siamo la prima cordata di questa stagione. Non mi rendo conto di cos'abbiamo fatto...
Un'altra montagna ci guardava ogni giorno, una parete inviolata, il Domo Blanco. Vorrei salire per la via più facile e sicura dai seracchi, la linea è evidente, la difficoltà no. Impieghiamo due giorni.
A El Chalten non è ancora iniziata la stagione turistica e la montagna è silenziosa, in tutto passeremo circa 30 notti fuori, senza mai vedere una persona.
Altre due salite alla Aguja S. Exupery e Rafael dopodiché siamo costretti dal malo tiempo a stare in paese. Si rivela per me una fortuna, imparare un po' di spagnolo conoscere altre persone, tomar mate y comer asado!
Solo vivere qui e andare in montagna qui si può capire cosa sia la Patagonia, quell'amore che i viaggiatori raccontano, quel richiamo che non scomparirà mai, quel vento che soffia emozioni.