giovedì 1 dicembre 2016

MALTA E SICILIA

Resoconto di alcuni giorni passati fra Malta e la Sicilia.
La voglia di mare, di allungare l'estate mi ha portato a Malta e Gozo, con Vale, Andrea e Ale. Girovagando per le isole abbiamo potuto apprezzare la forza del mare in tempesta, il vento e la pioggia che dicono essere molto rara qui.😆 Nonostante ciò abbiamo arrampicato nelle discrete falesie tra rovi e immondizia, a turno siamo finiti nel mare o sotto il getto di una simpatica onda anomala concedendoci qualche rischio nella guida a sinistra...l'inglese si parla poco qui e molti sono i ristoranti italiani, da non perdere pastizzi, cisk e un tuffo alle S. peter's Pools.
Il mio viaggetto è poi continuato da solo per raggiungere Marco in Sicilia. Qui vado sul sicuro ormai...cibo top falesie top e amici sempre ospitali. Anche qui clima estremo! Dalla falesia di Cavadonna in pancia nuda all'Etna nella bufera di neve passando dai temporali schivati per un soffio nella riserva naturale di Cavagrande del Cassibile...Ultimo giorno a Palermo dopo una tappa a scalare su una bella parete selvaggia nel riservato entroterra siculo dove i miei vestiti poco siciliani hanno incuriosito i carabinieri. Vano il tentativo al monte Gallo dove grosse scariche ci han fatti scappare. Avevo i brividi a guardare la parete che ho scalato slegato l'anno scorso. 😏 

report of few days passed between Malta and Sicily.
The desire of the sea and to make the summer longer led me to Malta and Gozo, with Vale, Andrea and Ale. Going around the islands we could appreciate the strength of the stormy sea, the wind and the rain which is very rare here, they say. Nevertheless we climbed into discrete cliffs between bushes and garbage, one by one we ended in the sea or under the jet of a inaspected wave and we had some risk in left-hand drive...English is spoken little here and there are many Italian restaurants, do not miss pastizzi, Cisk and a dip at St. peter's Pools.
My trip is then continued alone to reach Marco in Sicily. Here I now where I'm going...top crags top food and hospitable friends. Here we had extreme climate too! From the cliff of Cavadonna in bare belly  to Etna in snowstorm passing by storms in the riserva naturale di Cavagrande del Cassibile ... Last day in Palermo after a stop to climb on a beautiful wild wall at the intimate Sicilian hinterland where my colorfull clothes have intrigued the police. Vain attempt to monte Gallo where large rock fall force us to get away. It was soo scary to look at the wall I soloed last year.














martedì 25 ottobre 2016

CAMBIO STAGIONE - BETWEEN THE SEASONS

Dopo un'estate intensa passata tra i monti, in questi giorni ho poco da fare, e quando ho poco da fare penso, progetto, organizzo...aaaaaahhhhh!
In realtà l'estate è volata via in un soffio. Lavorando di qua e di la e partecipando a vari corsi formativi sono stato in giro per le Alpi oltre al Brenta e l'Adamello. Dal Monte Bianco al Sassolungo, dal Cervino alle Lavaredo, dalla Marmolada alle Tofane, amo conoscere e scoprire nuovi posti, anche accompagnando la gente meno esperta di me.
Non so se ora ho già voglia di neve...e visto che non voglio perdermi gli ultimi caldi presto me ne andrò al sud (non troppo) per qualche giorno, per una vacanza che sarà tutta una sorpresa, non so se porterò la corda o il costume, probabile entrambi, ma senza avere un programma. Obiettivo divertirmi, scoprire, stare a contatto con la natura, fare fotografie, ridere, mangiare bene e condividere tutto ciò con chi verrà con me.
Altri progetti futuri...!?!?
Per la primavera prossima due viaggi... ;-)
La partecipazione sarà aperta agli interessati e prevederà del trekking, alpinismo, avventura... ma di questo approfondirò prossimamente.

After a busy summer in the mountains, these days I have nothing to do, and when I have nothing to do I think, I organize ... aaaaaahhhhh!
Last summer flew away quickly. Working and attending some training courses, I have been around the Alps and not only Brenta and Adamello range. Mont Blanc, Sassolungo, Matterhorn, Lavaredo, Marmolada, Tofane, I love to discover new places, even guiding people less experienced than me.
I don't know if my mind is ready to ski right now... at the moment I don't want to miss the last warm so I'm going to travel south (not too much) for a few days holiday. I don't know yet if bringing the climbing gear or the swimming one, probably both, but without a real program. Just to have fun, discover, stay in contact with the nature, take pictures, laugh, eat good food and to share all this with those who will come with me.
Other future projects ...!?!?
Two for next spring... ;-)
The participation will be open to interested parties who like trekking or mountaineering, adventure ... but i will explain better soon.











domenica 3 luglio 2016

KISHTWAR SHIVLING 2016

Chalo! Il 15 maggio partiamo con l'aereo per New Dehli.
Siamo io Tomas e Silvestro Franchini e Luca Cornella con un progetto ambizioso e del quale non sapiamo molto, a parte il fatto che sia una parete di roccia difficile, ripida e lunga quasi 1000 metri, in un posto molto remoto dell'Himalaya a quasi 6000 metri di quota, ma questo ci basta per iniziare con entusiasmo la nostra avventura, nessuno l'ha mai scalata prima e nessuno può sapere quante possibilità abbiamo di avere successo.
E' la prima volta in queste terre per tutti noi ed ogni tappa è una novità, a partire dalla logistica.
Dalla capitale indiana in una notte intera di bus arriviamo a Manali, dove formiamo il team; è composto da noi, Pritan il cuoco, Amit che lo aiuterà, Bhagwan la guida e Tarachand l'ufficiale di collegamento necessario per ottenere i permessi dall'Indian Mountaniering Foundation. Da qui si parte con due pulmini scassati 4x4 che, carichi di cibo, materiale vario e atrezzatura sui tetti, ci portano in due lunghe giornate a Gulabghar lungo una strada insidiosa, a picco sul fiume Chenab, che ci fa entrare in Kashmir. L'autista si rivela un duro, capace di guidare per ore senza perdere mai l'attenzione e la precisione sul volante, solo facendo qualche pausa per bere un chai e mangiare qualcosa.
Ci aspettano tre giorni di trekking con 18 muli per arrivare al campo base con tutto passando per numerosi villaggi indù e buddhisti che non hanno accesso stradale ma sembrano avere da sempre le risorse per essere autosufficienti.
Dopo tanti “namastè” e “julè” mettiamo le nostre tende sui prati della piana di Bujvas a 3300 metri di altezza tra alcune betulle. Da qui ci aspettano 1700 ripidi metri di dislivello per arrivare alla base della parete che abbiamo intenzione di provare a scalare, prima su prato poi tra i crepacci ed infine un canalone. Il meteo sembra essere sempre stabile e caldo di giorno, in pochi giorni portiamo quasi tutto il materiale alla base della parete su un colle a 5000 metri che chiamiamo “Vedetta” lasciando 100 metri di corda fissa per superare la terminale.
Tutto è pronto, nel portare i carichi ci siamo un po' acclimatati, serve solo aspettare tre giorni di tempo stabile per partire freschi dal campo base. E' il 30 maggio, dopo 15 giorni dalla partenza, ci avviamo decisi per attaccare la parete l'indomani. Il primo tentativo non è molto fortunato, infatti Tomas sbatte la caviglia in un volo e un grosso sasso ci schiva in tre e colpisce alla spalla Luca, su 4 corde due si sono tranciate e una è molto danneggiata. Siamo così costretti alla ritirata. Quando arriviamo al campo “Vedetta” è ormai buio da un ora ed il morale non è alto, siamo stanchi, sconfitti e feriti non parliamo nemmeno di un altro tentativo.
Al nostro risveglio qualcosa è cambiato, nello zaino mettiamo solo quello che ci serve a scendere e lasciamo tutto il resto qui. Ci serve ancora qualche giorno per ricaricare le energie del corpo e della mente, per capire quanto forti sono state le botte prese e ragionare sui rischi corsi, ci prendiamo una pausa.
Luca ha ancora male, la sua decisione è di non salire di nuovo, noi tre partiamo il 6 giugno per il secondo tentativo. Siamo in accordo su una nuova strategia, su maggiore velocità e più attenzione, ma l'entusiasmo ritornato viene messo a dura prova nel canale da una scarica di ghiaccio e neve che colpisce questa volta Silvestro alla spalla e me alla gamba, le previsioni meteo inoltre cambiano di continuo, attacchiamo di nuovo. Nevica, raggiungiamo all'imbrunire il primo punto di possibile bivacco incontrato in tutto il giorno: il campo “Meringa” a 5500 metri, abbiamo solo una razione di cibo in tre e solo un telo per ripararci dal freddo. La notte passa e si riparte, fino in cima al pilastro poi giù, a ritroso nel vuoto di un chilometro che ci separa dal campo “Vedetta”.
Ora parliamo dei pericoli scampati, del ruolo della fortuna in una salita di questo tipo in Himalaya, dello stile che abbiamo usato noi per affrontarla...
Ci vuole tempo per realizzare, il successo di tutto il team lo condividiamo a tavola: riso, dhal, aloo, mutton, paneer, chapati e chai!



















domenica 15 maggio 2016

ASPETTANDO IL KASHMIR

Gli ultimi mesi dopo la stagione li ho passati preparandomi alla mia prossima avventura in india! L'organizzazione di questo viaggio è stata impegnativa ma ho passato molto tempo con i miei compagni e in montagna. Ora prendo il volo.
Oltre a qualche vietta e qualche incastro in val dell'orco abbiamo fatto una via di roccia in brenta con uno stile un po' diverso...non era inverno, ma neppure estate. Dopo l'avvicinamento con gli sci siamo saliti fino a metà parete e, su una cengia, abbiamo ricavato un pianetto nella neve e ci siamo fermati la notte nel sacco a pelo. Il secondo giorno baciati dal sole mattutino siamo saliti ancora e usciti dalla parete con la nebbia abbiamo trovato la strada del ritorno nella neve profonda e pesante fino al punto dove avevamo lasciato gli sci. Da qui discesa e risalita con le pelli di un oretta per poter scende fino alla macchina. Cima brenta, parete est, via dei finanzieri, aprile.






mercoledì 20 gennaio 2016

CLIMA PAZZERELLO E CHIACCHIERE SCONTATE

Giornate calde, neve inesistente, alta pressione che sembra non passare mai, questo l'inizio di una stagione che non vuole imbiancarsi. Che fare? Viviamola così, senza esserne angosciati!
Solo ora con una piccola nevicata in alto e un freddo gelido è inverno...Ma quante ne abbiamo sentite riguardo al meteo a al clima? Ahahahah! Quanti discorsi scontati e catastrofici... Chi ne ha approfittato di tutto ciò avrà il ricordo di un inverno speciale che non era inverno, forse il primo di tanti, forse l'unico di una vita.
Le pareti nord con avvicinamenti così veloci, le vie normali più battute che in estate, i sentieri più polverosi di agosto, e inversione termica.