giovedì 16 novembre 2017

SICILIA 3

Di nuovo con Marco ad arrampicare e vivere la Sicilia. Roccia calda, anche se l'aria è fredda e soffia il vento. Calcare compatto, canne, rigole e lamette taglienti, ma anche palme e verdura sulle pareti. Accoglienza speciale, che ti fa sentire speciale. Sapori che non si dimenticano, pane dalla pasta gialla, fichi d'india, arancini, olio buono, tanto, sempre, cannoli e pasta di mandorle. Tappa obbligata nel centro di Catania e sull'Etna, sta volta a scalare sulla roccia lavica, scurissima, che contrasta col verde della vegetazione e il rosso delle foglie secche.
Con la Honda che sembra consumi più acqua che gas facciamo tappa al Monte d'oro dove il vento spinge le corde in alto, ma non noi, come in Patagonia. Sta volta S. Vito ci aspetta! o meglio...ci accoglie con un bel temporale e nelle tenebre senza elettricità.😏Il turismo è ormai finito quest'anno, la spiaggia e le strade son deserte, ma dove andiamo noi non ci sarebbe comunque confusione, facciamo delle vie molto poco frequentate...
Perchè? Beh, perché sono proprio belle! Ma sicuramente meno confortevoli delle falesie sul mare o delle vie più addomesticate.😅
L'ultimo saluto dal Pizzo Monaco con Anna a completare il team nord-sud-ovest-est, un pane cunzato e via.

Back in Sicily with Marco climbing and enjoing the place. Hot rock, though the air is cold and wind blows, compact limestone, sharp rocks, canes, but also palms and vegetables on the walls. Hospitality, which makes you feel special, food as good as ever, yellow bread, figs of india, arancini, good olive oil, a lot, always.
Starting of the trip, center of Catania and Etna, to climb on lava rock, very dark, contrasting with the green vegetation and some red leaves.
With the Honda that seems to consume more water than gas, did one day stop at Monte D'Oro, where the wind blow our ropes up, but not us, like Patagonia. we arrived at evening in S. Vito whith tunderstorm, darkness and black out of electricity.😏 The tourists season was over, the beach and the streets were like desert, but where we went it would be the same, we climbed very uncommon routes...
Why? Well, because they were so beautiful! But certainly less comfortable than the cliffs on the sea or the more plasir multipitch.😅
The last good bye from Pizzo Monaco with Anna completing the north-south-west-east team, a pane cunzato and away.









martedì 26 settembre 2017

TRAVERSATA MOLARI DELL'ORCO - AGO MINGO

Chi sapeva dell'esistenza di 7 guglie nel gruppo dell'Adamello chiamate Molari dell'Orco?
Avevo letto qualcosa a 15 anni quando, lavorando al rifugio Lobbie, ho ricevuto in regalo la guida dell'Adamello del CAI-TCI del Pericle Sacchi del 1984.😲
"di per sé stessi abbastanza importanti ed individuati, ma soffocati dalle moli incombenti dell'Ago Mingo e della Punta dell'Orco."
Di fatto non ci avevo mai messo piede ma molte volte avevo osservato quella parte di cresta con curiosità. Si legge che in tempo di guerra fossero presidiati e nel '55 li avessero attraversati tutti da sud a nord trovando attrezzatura bellica.
Come ci son finito alla fine? Grazie a Sergio che mi ha chiesto di essere accompagnato nel suo progetto di esplorazione di itinerari di guerra anche poco battuti e conosciuti.
E' un giretto impegnativo, considerando che i 1500 metri di dislivello per l'avvicinamento sono su sentieri di cacciatori, ripidi prati e terreno morenico. La traversata poi richiede di arrampicare brevi tratti di III grado e fare alcune calate. L'accesso è la val Stablel, laterale della val Genova aperta verso il Brenta, e chiusa in alto da alcuni canali detritici. Da quello più a sinistra inizia la cresta che si percorre verso nord.
Un posto selvaggio, un percorso ricercato per gli appassionati della I Guerra Mondiale, una salita alpinistica avventurosa dove si trovano poche tracce di passaggio.








venerdì 14 luglio 2017

BALCANI 2017

La penisola balcanica è nello stesso tempo occidente e oriente, nord e sud. Etnie, lingue, religioni: giustapposte, sovrapposte...

Durante la primavera tre volte sono stato in Slovenia, spingendomi anche in Croazia, Bosnia e Montenegro in compagnia di Linda.💥

Scialpinismo primaverile nel Triglav, la cima più alta in Slovenia, non è mai in alto ma sembra esserlo...si parte da molto bassi con canaloni "dolomitici" di neve dura fino agli altipiani carsici da dove le cime di roccia calcarea, che non raggiungono i 3000 metri, sembrano essere giganti con pareti lunghe e ripide.

E poi l'arrampicata in Istria, terra di tartufi e borghi medievali arroccati, buona cucina e tranquillità, falesie, mare, pioggia...qui si respira molta Italia.
Infine il vero viaggio nei Balcani, partendo da Ljubljana, 2500 km per tornare a Capodistria.

...è un continuo susseguirsi di emozioni contrastanti. greggi che pascolano non lontano da vecchie e cupe centrali elettriche a carbone, scalcinata edilizia dell'epoca comunista e hotel di lusso,

automobili costosissime e golf anni '80, panorami da sogno e discariche a cielo aperto, foreste vergini e bunker di cemento armato, centri storici pieni di turisti e paesini di montagna che sembrano fermi nel tempo, nuovi ricchi e mendicanti, fiumi che scorrono in canyon spettacolari, le cicatrici di una guerra terribile, anziane contadine nei loro piccoli orti domestici, uomini seduti per ore nei caffè, venditori di strada, strade sconnesse e casinò,minareti e campanili, alberi da frutto rigogliosi e campi minati, i richiami dei muezzin, le case in rovina, i cimiteri, le montagne selvagge...

e nella gente, ospitalità, spavalderia, gentilezza, timidezza, orgoglio, allegria, rassegnazione...

Lubjiana, città moderna e dinamica con architettura dalle varie influenze. 
Passato il confine con la Bosnia si iniziano a vedere case semi distrutte e abbandonate, centrali e minareti. A Visoko il mercato di frutta, verdura e latticini, e il primo caffè... forte, intenso.
Sarajevo mi ha trasmesso una forza emotiva come nessuna città...i cimiteri e le case martoriate dalle granate accanto alla grande vitalità della gente che gira. Era il '92 quando è iniziata la guerra ed io avevo 4 anni, lo ricordo bene quando la mamma me ne parlava. Ora c'è un museo, dedicato ai bambini in tempo di guerra, quelli a cui pensavo allora.
Ancora giù, con poche informazioni ad esplorare i monti Prenj e a Mostar col suo nuovo ponte vecchio che ha riunito i popoli. Si mangia cevapci, burek, stufati e zuppa del bay.😋
Poi è il turno del Montenegro, un territorio impervio di grandi canyon e montagne. Qui il caffè comune è quello turco ma il cibo non cambia molto. Dopo un'arrampicata nella bella valle Komarnica nel parco nazionale del Durmitor ci spostiamo in Croazia, lungo la costa da dove siam tornati, passando per i turistici Trogir e Paklenica. 


The Balkan Peninsula is both west and east, north and south. Ethics, languages, religions: juxtaposed, superimposed ...

During the spring three times I've been in Slovenia, I went also to Croatia, Bosnia and Montenegro with Linda.💥

Spring skimountaneering in Triglav, the highest peak in Slovenia, is never high but seems to be ... it starts from very low altitude with steep slopes with hard snow up to the karst plateaus and the limestone rock peaks, that don't reach 3000 meters.
Then climbing in Istria, land of truffles and medieval towns, good cuisine and tranquility... here there is a lot of Italy.
At the end, the real trip to the Balkans, starting from Ljubljana, 2500 km return to Koper.
... is a continuous succession of conflicting emotions. Flocks of sheeps not far from old, coal-fired powerhouses, communist building and luxurious hotels,
expensive cars and 80s golf, magic landscapes and open dump, virgin forests and reinforced concrete bunkers, cities full of tourists and mountain villages that look stale in time, new rich and beggars, rivers flowing into the canyon, scars of a terrible war, old women in the fields, men sitting for hours in the cafes, street vendors, broken roads and casinos, minarets and beltowers, fruit trees and mined fields, muezzin's remarks, Ruined houses, cemeteries, wild mountains ...
And in people, hospitality, kindness, timidity, pride, joy, resignation ...
Ljubljana, a modern and dynamic city with architecture from various influences. Once crossed the border with Bosnia, we began to see semi-destroyed and abandoned houses, central and minarets. In Visoko: fruit, vegetable and dairy market, and we had the first coffee ... it was strong, intense. Sarajevo gave me an emotional force like no other city ever... cemeteries and homes that are grenade, beside a great vitality in the people. It was in 1992 when the war started and I was 4 years old, I remember it well, when my mam explained me. Now there is a museum dedicated to children during war time, the ones I thought for long.
Than, with only few information, we explore the Prenj mountains and Mostar with its new-old bridge that brought together peoples. You eat cevapci, burek, stew and Bey soup.😋 
Then is the turn of Montenegro, a territory of great canyons and mountains. Here the common coffee is turkish but the food doesn't change much. After climbing into the beautiful Komarnica valley in the Durmitor national park we moved to Croatia, along the coast, passing through Trogir and Paklenica.





























mercoledì 3 maggio 2017

SELVAGGIO BLU

Ecco il resoconto del mio viaggetto in Sardegna.
Il sogno di percorrere il trekking del selvaggio blu mi ronzava da tempo, incuriosito dalle molte esperienze e foto di amici e soprattutto dalla sua fama.
Viverlo è un insieme di esperienze e conoscenze, la storia di questi luoghi che si respira lungo le esili tracce umane, il paesaggio indescrivibile, i passaggi più tecnici che permettono di superare gli ostacoli naturali in un modo sorprendente, le serate in compagnia.
Con Marco siam partiti carichi di energia e senza sapere molto di ciò che ci aspettasse ma abbastanza per non essere degli sprovveduti..
"Lunghezza? circa 45 km. Tempo record? circa 8 ore. Bene... Sarà una passeggiata!"
In realtà questi dati sono ingannevoli e riduttivi. 😅
Partiamo presto con un grande zaino e scherziamo per tutto il tempo, ci perdiamo un sacco di volte, ridiamo e fatichiamo senza incontrare nessuno. Con le scarpe da ginnastica consumate è stata una libidine per i piedi e i pantaloncini corti un'ottima scelta per ottenere stupendi graffi sulle gambe!
In tre giorni abbiamo concluso la passeggiata, autonomi e regalandoci una scalata della bella guglia Goloritzè.
Dopo qualche giorno di relax e arrampicata arrivano le vere selvagge che accompagnerò nel trekking, sono Francesca, Claudia e Silvia e nemmeno loro sanno cosa le aspetta, sono un po' preoccupate ma cariche. Stanche dal viaggio e dalla preparazione serale partiamo leggeri per una versione del selvaggio blu che ho pensato per loro.
La prima tappa abbiamo un disguido che ci costringe a soffrire un pochetto ma lo spirito di avventura e l'unione del gruppo ci ha permesso di ritrovare la motivazione per continuare aiutati anche dai colori del mare e della natura, dal calore del fuoco e la luce dell'alba e del tramonto.
Memorabili gli urli della Fra durante le calate e le testate dalla Clod nei rami, ottime le cene (un po' meno i pranzi👎). Epica la Silvia inarrestabile addetta alla raccolta della legna.
Che emozione abbracciarsi a cala Sisine, gridare, correre e tuffarsi davanti a gente che non capiva la nostra gioia..
Complimenti a tutti voi!
Marco per avermi assecondato anche in una camminata;😜
Silvia per la sua intraprendenza e capacità a 19 anni;
Claudia per quanto si sia saputa adattare alla vita da campo e lo sforzo extra che ha sopportato;
Francesca per la sua sorprendente forza di volontà nell'affrontare qualsiasi cosa.

summary of my trip in Sardinia.
I got the dream of selvaggio blu trek for long, because of his fame, friends experiences and photos.
The journey give you a lot of experiences and knowledge about the history of these places, through indescribable landscape, technical steps that overcome the natural obstacles in a surprising way and the evenings together with the group.
Me and Marco started full of energy and without any expectation.
"Length is about 45 km, record time is about 8 hours, good ... It will be a short walk!"
In fact, these data are deceptive and reductive. 😅
we started with a big backpack joking all the time, we lost the way many times, laughing, sweating and meeting anyone. My feet were soo happy because of my old gym shoes and my legs because of shorts and vegetation!
In three days we ended the walk, autonomous and climbing the beautiful guglia Goloritze.
After a few days relaxing and climbing, the wild girls came: Francesca, Claudia and Silvia. They don't even know properly what they were going to do, a bit worried but excited. Tired of the day before trip and evening set up we started light for a special version of selvaggio blu designed specifically for them.
The first day we had a disguise that forces us to suffer a bit but the spirit of adventure and the union of the group allowed us to find the motivation to continue thanks to the colours of the sea and nature, the heat of the fire and the sunrise and sunset lights.
Memorable Fra's screams abseiling the cliffs and Clod's heads in the branches, great dinners (not soo good lunches👎). Epic Silvia: great to get firewood!
What an emotion to land at cala Sisine, exulting, running and swimming observed by people who couldn't understand our happyness ..
Congratulations to all of you!
Marco for supporting me even in a walk😜;
Silvia for her bravery and ability at age 19;
Claudia for been able to adapt to camp life and the extra effort;
Francesca for her willpower in every situation.