venerdì 20 novembre 2015

NEW ZEALAND 2015 - SOUTH

Il mio viaggio a testa in giù si è concluso con molto entusiasmo, dopo esser volato all'isola del sud ho scalato qua e la per le Alpi Neozelandesi oltre ad aver passato molto tempo con amici da tutto il mondo. l'essenza del mio viaggio è stata partire da solo, senza una mia macchina, solo con qualche obiettivo nel cuore ma nessun piano. La mia strategia era molto flessibile ed ogni giorno ero costretto ad aggiustare i dettagli della logistica. Tutto ciò è stata una mia scelta, quella di rinunciare alla massima efficienza, di dover dedicare molto più tempo per ogni spostamento e di dovermi adattare alla situazione, la ricompensa però sapevo essere molto grande: la possibilità di conoscere un sacco di persone, la necessità di dover dare del mio meglio per poter arrivare dove volevo.
La prima avventura è stata 4 giorni da solo ad Arthur Pass, ho camminato per ore, ho guadato molti fiumi, ho scalato dovendo fare i conti con il pericolo valanghe e il brutto tempo, il tutto senza vedere nessuno e senza campo per il telefono: questo è l'alpinismo puro la. Lunghi avvicinamenti spesso senza ponti e sentieri, meteo imprevedibile, e luoghi lontani da tutto. Ho accettato spesso dei rischi, sapendo che avrei potuto pagare caro una scelta sbagliata. Il successo di una scalata qui è dato dall'intelligenza, l'abilità di prendere decisioni, le scelte logistiche e lo spirito di adattamento. 
Dopo una tappa ai boulder di Castle Hill sono andato a Wanaka dove ho fatto base per tutte le altre scalate. Quella che mi ha dato più emozioni è stato il mt Hicks, un luogo cosi remoto, due giorni assolutamente pesanti mentalmente per arrivare al rifugio tra crepacci, seracchi e valanghe tutto attorno e maltempo. Un giorno poi lunghissimo per la parete in solitaria ed il rientro col mio amico Johan che mi aspettava al rifugio.
Ho arrampicato con amici di 4 continenti e 6 diverse nazionalità!
Sicuramente avrei potuto vedere più cose se avessi avuto un'organizzazione diversa ma sono convinto di aver portato a casa un'esperienza vera, di aver vissuto in modo profondo i luoghi in cui son stato, senza badare alle tappe di Lonely Planet ma apprezzando luoghi più selvaggi!









venerdì 2 ottobre 2015

NEW ZEALAND 2015 - NORTH

I primi tre mesi del mio viaggio li ho passati nell'isola del nord, lavorando sulle piste di Turoa ed esplorando qua e la nel tempo libero.
Il paesaggio qui è predominato dal verde nonostante la stagione, foreste pluviali e grandi distese di prati con pecore ovunque, le uniche montagne qui sono due vulcani sui quali ogni corrente si scontra e diventa tempesta. Il clima è veramente cattivo qui, mai freddo perché la quota massima non raggiunge i 3000 metri ma nebbia umido neve pioggia vento sono veramente forti, improvvisi e imprevedibili.
Per la prima salita al Ruapehu ho dovuto attendere parecchio per avere le condizioni giuste ma quel giorno ero solo con un bellissimo tramonto. Sbucare in cima e vedere il Crater Lake è stato un emozione unica... Fantastiche sono state le sciate nei ghiacciai attorno al vulcano quando nessuno era era ancora passato! Pochi giorni di vero powder ma molte linee da scoprire in diverse condizioni.
Il mt Ngauruhoe ha una forma perfettamente conica e un cratere perfettamente rotondo, anche qui ero solo senza tracce.
Essere partito da solo è significato trovare molti nuovi amici, conoscere belle persone e avere molte possibilità. Sulle piste la mia Crew era per lo più europea ma variegata, con loro ho condiviso anche qualche giro esplorativo qua e la nell'isola. Qualche giorno sono stato ospite da Alix, la mia amica kiwi, al mare.





martedì 30 giugno 2015

TRINACRIA

Una settimana in Sicilia mi serve per stemprare le ossa prima di partire per l'inverno australe, all'ultimo momento decido e parto.
Sono stato con Martino i primi tre giorni, nel tempo che ho passato con lui mi son trovato in sintonia e ho passato bene il mio tempo, tra aziende agricole e spiagge, riuscendo anche a scalare il canto del gallo da solo.
Il tour partito da Palermo è arrivato a Catania passando per Menfi e il Ragusano, qui ho trovato Marco finalmente, che mi ha ospitato e mi ha fatto conoscere degli amici. Con loro ho avuto la possibilità di arrivare in cima all'Etna ed arrampicare vicino a Siracusa ad Arena.
L'ultima sera l'abbiamo passata tutti assieme a Taormina mangiando pesce.
La prima volta in questa terra, ne resto affascinato per la bontà della terra, della gente, del cibo, senza parlare del mare e della roccia.



sabato 30 maggio 2015

LA VIA DEL GUERRIERO

L'anno scorso in aprile sono stato al Limarò per ripetere la via del guerriero, la prima via dell'anno, e visto lo scarso allenamento, non ero per niente sicuro di farcela, ma eravamo in tre per salire 10 tiri. Ci siamo divertiti molto e la via ci è piaciuta di nuovo.
La avevamo aperta l'anno prima io e Francesco, un tiro per ciascuno per tre giorni di scalata. Dalla sponda del fiume avevamo osservato bene dove passare, per salire solo con i chiodi e a costo di un giro un po' strano ce l'avevamo fatta. Il tiro più difficile toccava a me e non riuscivo a muovermi dalla sosta, solo con una spinta ero riuscito a prendere un piccolo rovescio, stabilizzarmi, mettere un piccolo friend e un chiodo in su. Da qui però non mi muovevo ancora...dopo tre voli con un cliff ero tornato ed era partito il Francesco che con un cliff diverso aveva tenuto al secondo tentativo.
Il terzo giorno la sorpresa era il fiume grosso, tanto grosso che lo avevamo attraversato con una corda, sapendo che non saremmo riusciti a tornare...Dovevamo uscire dall'alto! Un caldo torrido e tre litri di acqua erano finiti in fretta. Eravamo tornati per il sentiero di san Vili facendo autostop da Ranzo.
Eravamo in pieni corsi guida e il guerriero era un nostro istruttore che in quel periodo era rimasto sotto una valanga. Eravamo molto scossi per questo.
Ogni tanto passo dalla gola del Limarò con i clienti per fare canyon e guardo sempre su, incredibili le soste nelle grandi nicchie scavate dall'acqua.





giovedì 21 maggio 2015

PRESANELLA - PARETE EST

Era il 28 settembre 2013. Io e Mattia siamo partiti a piedi per scalare la parete est della Presanella. Senza nessuna relazione volevamo ripetere la via classica di Detassis, arrivati sotto la parete ci siamo accorti essere molto grande e articolata con molti diedri.
Senza pensarci molto abbiamo attaccato quello che ci piaceva di più senza sapere cosa avremo trovato.
Salendo con gli scarponi abbiamo trovato alcune soste con degli spit fino alla base di un diedro più difficile, qui c'è un chiodo e poi più nulla. Siamo proseguiti con le scarpette e con qualche difficoltà fino al suo termine, per 4 tiri brevi senza segni di passaggio. Da questo punto abbiamo attraversato a destra per poi salire dritti. Siamo arrivati sulla cresta un centinaio di metri sotto la cima.
Gli spit risalgono ad un tentativo dei nostri amici Marco e Andrea che quel giorno hanno schivato una frana e sono scesi. Non sappiamo ancora se sia una via nuova nella parte alta, non abbiamo lasciato nemmeno noi tracce del nostro passaggio.




venerdì 15 maggio 2015

MATTERHORN NORDWAND

150 anni fa per la prima volta è stata calpestata la sua cima...
La parete nord era un desiderio che avevo da tempo...
Sono con Patrick, per la prima volta ci leghiamo assieme. La traccia scompare e riappare, non è evidente ma saliamo giusti. Non c'è molta neve, solo uno straterello di ghiaccio che copre le rocce di qualche centimetro. Arrivati in cima siamo soli, con un vento che ti porta via. Siamo a metà...scendiamo.
20 giorni fa Dani Arnold ha impiegato 1:46, incredibile! Ora è qui a fare delle riprese dall'elicottero, ieri invece filmava una base jumper che dalla cima si è buttata con la tuta alare, sembrava un parco giochi.






venerdì 24 aprile 2015

EIGER NORDWAND

Dopo tre tentativi falliti rieccomi qui a Grindelwald con Ermanno per scalare l'Eiger. Questa parete mette sempre soggezione, dal vivo impressiona più delle foto e la storia ne aumenta il fascino...
Il trenino, costruito prima della I guerra mondiale che sale entrando nella montagna, e gli alberghi della Kleine Scheidegg mi fanno fare un salto indietro nel tempo.
Adesso abbiamo picozze e ramponi affilati, materiali sofisticati, un'altra storia, la stessa montagna.
Non è più una scalata "difficile" ma resta una scalata "impegnativa", una parete da cogliere al momento giusto.