mercoledì 2 settembre 2020

LA LINEA DEGLI HONVED

La cresta spartiacque che divide la val Seniciaga dalla val di Lares, nei tempi della Prima Guerra Mondiale, era stata attrezzata e presidiata dai soldati dell'impero Austro-ungarico provenienti dall'Ungheria: gli Honved. Era una linea secondaria che doveva sbarrare e difendere la val di Genova, in particolare dalla località Fontana Bona fino al villaggio dei Pozzoni a quasi 3000 metri: circa 10 km in linea d'aria.
Ora lungo questa cresta resistono ancora molte testimonianze della Guerra Bianca, in parte valorizzate da percorsi segnati, ed è possibile percorrerla completamente con le dovute precauzioni. Si tratta di una cresta alpinistica a tutti gli effetti, che parte da una dorsale di bosco e arriva ad un'affilata cresta rocciosa dove bisogna utilizzare la corda.
Ho avuto la possibilità di percorrerla completando la traversata in due giorni diversi. 
La prima parte, dal fondovalle a cima degli Obici, con Fabrizio è stata una lunga giornata con più di 2000 metri di salita e discesa in 20 km. Partendo dalla val Seniciaga si sale al monte Stavel su sentiero per poi raggiungere l'Om di Lares su tracce e trincee con vegetazione. Da qui il terreno si fa più esposto con canaloni e versanti molto ripidi: per salire al monte Ospedale ci sono diversi passaggi in cresta, su prati ripidi, placche di granito o sfasciumi dove non bisogna fare errori, nonostante non sia mai difficile. Lungo questo tratto si trovano alcuni ancoraggi ormai inaffidabili, e tracce del vecchio camminamento. Il tratto per raggiungere da qui cima degli Obici è il più facile e interessante con lunghe trincee ed i resti dei cannoni. Dalla cima si scende per sentiero di guerra al passo Altar che mette in comunicazione la val Genova con la val Borzago, qui è presente la vecchia stazione delle teleferiche.
La seconda parte di cresta l'ho percorsa con Sergio dal passo dei Pozzoni alla cima degli Obici. Questa volta la logistica migliore è la val Borzago con il rifugio Carè Alto, la cresta richiede qualche dote alpinistica ulteriore e oltre al passo fermo, è indispensabile avere una corda. Dal monte Coel: la prima cima che si raggiunge senza difficotà, diversi sono i gendarmi da aggirare e salire, alcune corde doppie e passaggi in arrampicata conducono poi alla cima di Pra Vecchio e alla cima degli Obici. Il percorso è molto articolato e da cercare, in parte è segnato da bolli rossi e sono state attrezzate alcune soste con fix per le calate, per il resto bisogna sapersi assicurare su spuntoni. lungo questo tratto di cresta si possono trovare molte postazioni, camminamenti di pietra e vecchi ancoraggi, purtroppo la maggior parte dei ponticelli e scalette di legno sono ormai crollati ma è possibile vedere dove erano posizionati per consentire ai soldati di muoversi senza essere visti dal nemico.
Come molti altri itinerari nel gruppo Adamello-Presanella, questo è un percorso escursionistico e alpinistico di tutto rispetto, con un grande valore storico e un incredibile panorama sul ghiacciaio del Carè Alto, Presanella e Brenta dove difficilmente si trovano persone, ma piuttosto camosci, stambecchi, donnole, marmotte e rapaci.