mercoledì 8 dicembre 2021

POLVERE DI STELLE AL MONTE COFANO

Il monte Cofano si trova poco a sud di San Vito lo Capo, è una montagna grande con molte creste rocciose su quasi tutti i suoi versanti e su tre lati si affaccia diretta sul mare. Attorno ci sono percorsi a piedi e in bici, si può anche raggiungere la cima con un comodo sentiero; ma gli itinerari di arrampicata frequentati sono davvero pochi.
La Riserva regionale del Monte Cofano è una delle più spettacolari dell'isola, purtroppo però da qualche anno ne è stato vietato l'accesso in molte zone per motivi di "sicurezza" provocando non poche polemiche e manifestazioni.
Polvere di stelle è nata dalla voglia di esplorare un posto nuovo, maturata dopo aver scalato negli anni sulla maggior parte delle pareti siciliane ripetendo itinerari di diverso stile, insomma... I tempi erano maturi per farlo!
Lungo il sentiero che costeggia il monte, si vede il profilo della cresta ovest con la torre Welzenbach e appena sotto la torre Agave in Fiore; si tratta della cresta Vistammare di Alessandro Gogna: tra le più lunghe vie della Sicilia. Di queste pareti si trovano poche informazioni se non sulla guida Cai-Tci oppure su Mezzogiorno di pietra, un libro di Gogna che continua ad essere fonte d'ispirazione.
Questa nuova via è di carattere classico: la sua direttiva è una cresta e la linea cerca la roccia migliore. Ambiente tranquillo e pacifico, vista sul mare e avvicinamento breve ne fanno una via interessante. La roccia è lavorata e tagliente con qualche tratto più delicato, tutte le soste sono comode e attrezzate con almeno un fix inox o una grossa clessidra. Lungo i tiri ci sono chiodi e clessidre passate, integrabili facilmente con friends.
15 e 19 novembre 2021 - con me, Marco Puleo, Giuseppe Gallo e Linda Grossi.

POLVERE DI STELLE: 250m, V, R2
ATTACCO20 minuti. Dal parcheggio della riserva del monte Cofano, seguire il sentiero fino alla torre da dove si sale alla base dello spigolo nord-ovest, l'attacco si trova alla base della placca grigia 10 mt a sinistra dello spigolo, visibile clessidra con cordino.
DISCESA: 50 minuti. È possibile lungo la via di salita ma risulta scomodo dopo L6.
Dalla cima scendere sul lato opposto (est) all'intaglio, 10m II.
CD1 60m, dallo spuntone con cordone e maglia rapida. *Attenzione ai massi instabili!
CD2 30m, Sosta su fix e ch. sulla sinistra faccia a valle.
A piedi lungo il pendio ed il sentiero dell'avvicinamento.
MATERIALEFriends fino al 2, Cordini, 2 mezze corde da 60m, Casco.
L1 30m V - 2 cl. 3 ch.
Salire dritti per la placca grigia, 2 fix.
L2 25m IV - 1 s.i. 1 sp. 1 ch.
Salire a sinistra della sosta superando una balza con buone prese, dal pulpito a destra lungo il diedro leggermente strapiombante,  fix e cl.
L3 20m II - 1 cl.
Salire dritti vicino allo spigolo, dove c'è meno vegetazione, raggiungendo la sosta, fix, ch. e cl.
L4 32m III - 3 cl.
Salire per placche e rampe con arbusti tenendo la sinistra. Sosta alla base del diedro bianco-giallastro visibile dal basso, 2 cl.
L5 25m V - 3 cl.
Salire il diedro e uscire a destra (clessidra con cordino), poi dritti alla sosta, fix e sp.
L6 30m IV - 4 cl. 1 ch.
A destra della sosta poi dritti per placche grigie, 2 fix.
L7 25m III - cl.
Per placche grigie e blocchi fino allo spigolo, 2 fix.
L8 32m passo di IV poi III - 1 ch.
Salire lo spigolo poi a sinistra tramite una cengia con vegetazione quindi dritti al terrazzino sullo spigolo, 2 fix.
L9 35m IV - 3 cl, 1 ch e 1 sasso incastrato
Salire a destra dello spigolo su roccia grigia e la placca a sinistra del diedro. Raggiungere la cima attraverso il diedro, spuntone o clessidra.
















domenica 28 novembre 2021

SICILIA 6

Di nuovo sull'isola, con 1000 idee e sempre troppo pochi giorni, anche se questa volta più del solito. Come ogni volta torno con i muscoli a pezzi, le mani graffiate, la pancia piena e gli occhi lucidi. A volte non basta fare ciò che piace per essere felici, bisogna condividerlo con le persone che contano per te, e allora non è importante il cosa fai e il dove…
Con Linda, doverosa è la tappa a Pizzo Monaco e Monte Monaco sopra San Vito lo Capo. Unitosi anche Marco, saliamo sulle canne dell'antro della Perciata a Monte Pellegrino e, dopo un primo tentativo fallito al secondo tiro per un temporale, attacchiamo di nuovo la mitica via Ombra silenziosa.

Si tratta di una via leggendaria che per 25 anni non aveva visto ripetizioni e per molto tempo era stata considerata la via più difficile in Sicilia. Aperta nel '91 in solitaria da Roby Manfrè, si trova sulla parete nord dell'Addaura sul monte Pellegrino, una parete rossastra e strapiombante dove l'umidità rende la roccia spesso viscida e va cercata la condizione giusta del vento per poterla scalare. Per questo motivo la salsedine aveva corroso velocemente il vecchio materiale e nel 2018, durante la sua prima ripetizione, sono state rifatte le soste e sostituiti i vecchi chiodi di progressione con fix inox, rendendola più sicura. E' una via logica, che va guadagnata posizionando friends e cercando il passaggio giusto. Tutti i tiri sono impegnativi, si arrampica su fessure, diedri, camini, placche e strapiombi, la roccia è abbastanza ripulita a parte pochi tratti dove necessita attenzione.

Questa volta i tempi erano maturi anche per esplorare qualcosa di nuovo e così ci siamo diretti alla torre Agave in fiore sul monte Cofano, il primo giorno con Marco Puleo, il secondo anche con Giuseppe Gallo. Ne è uscita una via nuova che segue la direttiva dello spigolo nord-ovest in un posto molto tranquillo sopra il mare. La chiameremo Polvere di stelle! Un nome romantico, lo stesso del B&B di Davide e Giorgia con cui abbiamo passato qualche simpatica serata.
La Sicilia per me non è solo questo però, è soprattutto l'atmosfera che si crea con gli amici, il buon cibo, l'assenza di orari e programmi... Il sole.
Non son mancate una visita a Erice, le lumache a Ummari, i cannoli a Fulgatore, un giro in monopattino a Palermo, arancine e cardi fritti a Mondello, tramonti indimenticabili, le chiacchierate a casa di Peppe, cene di pesce e molti nuovi e vecchi amici!
























lunedì 22 novembre 2021

NEBBIA A CORNISELLO

Se c'è una nuvola in val Rendena, allora è in Cornisello, ma Nebbia è anche il cane di Heidi, la via che esisteva già su questo piccolo sperone di granito.
Poco a sinistra del punto più basso della parete sale una fessura obliqua verso sinistra, è sporca di terra al suo interno ma ci provo comunque a salire, a metà metto un buon chiodo e arrivo al terrazzino dove trovo con sorpresa una sosta. Mentre mi faccio calare intuisco che sulla placca davanti a me c'è una linea molto bella, ci voglio provare, ma la voglio scoprire passo dopo passo scalando da primo...
Con me ci sono Roberto e Cristina e successivamente Linda.
Certamente in zona ci sono molte alternative migliori ma il primo tiro lo considero un piccolo gioiello della natura che può regalare emozioni!

NEBBIA: 80m, 6c+
AVVICINAMENTO: Attraversare il ponticello alla fine del lago di Cornisello superiore, poco dopo seguire la traccia con ometti sulla destra. 5 minuti dal ponticello.
RIENTRO: In doppia lungo la via
MATERIALEFix alle soste e lungo i tiri, utile qualche cordino.
L1 4x 30m 6b
salire la spaccatura verso destra poi salire la placca a funghi finche si attraversa a dx alla sosta.
L2 6x 35m 6c+
a dx per placche fessurate e diedrini fino al passo chiave in obliquo a sx poi facilmente alla sosta.
L3 1x 15m 5a
si sale dritti per gradoni e la placca verso dx




mercoledì 3 novembre 2021

MARTANEL

Martanel era considerato il re della val Genova. Si racconta che Luigi Fantoma Martanel (1819-1896) sia stato il più grande cacciatore di orsi, e in val Genova ne abbia uccisi 50! Fu anche una delle guide che aiutarono Julius Payer nell'esplorazione del gruppo dell'Adamello.
Non a caso vicino alla via Nas da l'ors, ora c'è anche la via Martanel!
La malga Caret si trova in val di Genova, in una grande piana sovrastata da pareti di granito che un tempo facevano da sponda al ghiacciaio che scendeva la valle. Lungo queste lisce placche sale la nuova via che ho salito per metà in primavera con Cristina Donini e Roberto Amadori e per metà in autunno con Riccardo Olivieri.
La via è bella, soleggiata e panoramica, l'avvicinamento è breve e l'arrampicata è spesso in placca di aderenza, a volte da saper leggere. È stata aperta dal basso con fix e alcuni chiodi a lama che poi son stati sostituiti da fix.

MARTANEL: 155m, 6a+ (obbl.), S2
AVVICINAMENTO: 20 minuti. Dal parcheggio di malga Caret si sale il bosco a dx del canale detritico fino alla parete. Si costeggia la parete salendo e attraversando a dx per un bosco di faggi. Si continua ad attraversare il pendio alla base della parete per erba e qualche albero finché si è costretti a scendere decisamente. Qui Sono visibili i primi fix a qualche metro da terra.
RIENTRO: In doppia lungo la via:
30m giusti!
60m giusti! (oppure 30 + 35?)
55m (oppure 25 + 35?)
MATERIALEFix inox alle soste e lungo i tiri, utile qualche friend dal 0.3 al 1.
L1 4x 35m 5b
spigolo poi diedrini e si esce a sx al terrazzo.
L2 
6x (fr grigio) 25m 6a
dritti dalla sosta poi si attraversa a dx (erba) poi dritti alla placca a funghi che si sale in leggero obliquo a sx.
L3 
3x (fr verde) 35m 5a
si sale la placca ed il successivo diedro a sx di un tetto, poi direttamente alla sosta per una rampa verso dx.
L4 
4x 1ch. 30m 6a+
si sale il pilastrino direttamente oppure sul bordo dx, per placca fino alla lama che si sale, poi si attraversa a dx e si sale il muretto verticale.
L5 4x 30m 5c
per placca prima in obliquo a sx poi a dx.